LA STORIA NON SI PUO’ NASCONDERE

Ho conosciuto Matilde durante il mio viaggio in Brasile. Laureanda in Filosofia io, mentre lei studiava Psichiatria. Rotondetta, con i capelli e gli occhi scuri, sempre sorridente, abitava (e tuttora abita) in quella magnifica città che è Rio de Janeiro. Per me è stata un’amicizia importante. Mi ha portato a conoscere i manicomi brasiliani (ma a dire il vero è stata la prima e unica volta in cui sono entrata in un manicomio) e mi ha dato il calore di una famiglia in una città in cui mi sentivo straniera. Allora abitava con la mamma e una sorella e ancora ricordo l’amore con cui sua madre mi preparava fresche spremute d’arancia e sfiziose frittatine. Una volta era venuta a trovarmi quando ancora abitavo a Milano e aveva così potuto conoscere mio marito e mio figlio.
Poi, abbiamo perso i contatti. Avevo provato a scriverle una lettera, quando ancora si usava scrivere lettere, ma senza successo. Circa un mese fa, inaspettatamente, mi è arrivata una sua e-mail: mi ha cercato in Internet, ha trovato il mio indirizzo e….
Fantastica la Rete e fantastica Matilde! Ora come medico è in pensione, ma ha fatto un corso di regia e gira documentari sulle donne. Ne ha girato uno sulle donne polacche che sul finire del XIX secolo venivano reclutate con la promessa di un lavoro in America del Sud dove, una volta arrivate, venivano avviate alla prostituzione (oddio, ma non è quello che succede oggi in Italia?). Ora ne sta girando un altro su una delle prime autrici cinematografiche brasiliane, Eliane Lage, oggi ottantenne.
“La storia non si può nascondere”, mi ha scritto Matilde a proposito del documentario sulle prostitute. Ha faticato a trovare documentazione, dice, perché i reclutatori erano in gran parte ebrei e la comunità ebraica non ci tiene a far conoscere questo pezzo di storia non proprio limpida.
La storia non si può nascondere. Cercherò di ricordarmelo, Matilde.

Annamaria Vicini
Annamaria Vicini
Giornalista pubblicista ho collaborato con quotidiani nazionali (L'Unità, Corriere della Sera, Il Giorno) e, dopo essermi trasferita da Milano in Brianza, con testate a carattere locale. Fulminata sulla via del web, sono passata nel 2001 a dirigere un sito Internet e una tivù a circuito chiuso nell'ambito della Grande Distribuzione. Ho realizzato house organ aziendali e mi sono occupata di Ufficio Stampa e Pubbliche Relazioni. Attualmente lavoro come free-lance e sono Digital Champion di Merate (Lc).

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