Tirocini retribuiti, ovvero basta stage gratuiti e rimborsi spese insufficienti per i giovani stagisti all’interno del Parlamento e delle altre istituzioni europee.
A lanciare la campagna #fairinternship, ora entrata nel vivo, sono stati gli onorevoli dell’Intergruppo Politiche Giovanili, che riunisce su base bi-partisan e volontaria i deputati europei sensibili alle problematiche delle future generazioni.
Tra questi Brando Benifei (nella foto), 31enne eletto nelle file del Partito Democratico, il più giovane esponente del gruppo dell’Alleanza progressista di Socialisti e Democratici del Parlamento europeo e dal 2014 co-Presidente dell’Intergruppo.
Tirocini retribuiti: i giovani chiedono impegni concreti
E così, onorevole Benifei, volete bandire dalle istituzioni europee gli stage gratuiti: un tema molto sentito dai giovani.
“Se i deputati vogliono parlare a nome dei giovani e sui giovani, possono essere legittimati a farlo solo se dimostrano di rispettarli e di investire su di loro. Dobbiamo essere i primi a mantenere un comportamento virtuoso quando si tratta di facilitare la transizione dall’educazione e formazione al lavoro vero e proprio, dobbiamo essere i primi ad auto-imporci regole chiare e trasparenti e a garantire eque tutele ai tanti ragazzi a cui ci rivolgiamo“.
Dopo una prima fase ricognitiva per conoscere il fenomeno nei suoi aspetti sia quantitativi che qualitativi, vi siete rivolti al presidente dell’Europarlamento Antonio Tajani per chiedergli un impegno concreto a favore dei tirocini retribuiti.
“Ci ha risposto qualche settimana fa dicendoci che costituirà un gruppo di lavoro ad hoc all’interno del Segretariato generale del Parlamento, con il compito di approfondire l’analisi del problema e di fare delle proposte. Da parte nostra parteciperemo convintamente a questo processo, vogliamo ottenere dei cambiamenti entro la fine della legislatura“.
Le “zone grigie” si annidano nelle segreterie degli Eurodeputati
Ma quanto è esteso il fenomeno del lavoro giovanile non riconosciuto?
“Non molto, sono solo marginali le situazioni di tirocini non retribuiti o scarsamente disciplinati o sprovvisti di un progetto formativo. Sono presenti poche situazioni di totale gratuità, soprattutto nelle segreterie dei Deputati. Maggiore invece il numero dei casi di contributi spese molto bassi o comunque insufficienti. Nel complesso possiamo dire che la situazione è ben più rosea rispetto a molte realtà amministrative e private a livello nazionale. Ciò non significa che non debbano essere compiuti tutti gli sforzi per eliminare anche queste zone grigie“.
Tirocini retribuiti in media 1.000-1.200 euro al mese
Quanto percepisce in media un tirocinante impiegato nelle istituzioni europee?
“La cifra si aggira indicativamente sui 1.000-1.200 euro netti e consente una permanenza dignitosa e confortevole ai tanti ragazzi che intraprendono questo tipo di esperienza. Stiamo concentrando la nostra campagna politica sulle sacche residuali, di cui parlavo prima, di posizioni sprovviste di forme di rimborso o remunerate con un rimborso spese minimo. Grazie alla nostra iniziativa gli eurodeputati hanno capito che è inutile e dannoso chiedere alle autorità pubbliche nazionali e agli attori economici privati di investire nei e per i giovani, se noi per primi non sappiamo farlo“.
Tirocini 2018 rifinanziati dal Parlamento
Federica Mogherini, Alto Rappresentante dell’UE, ha bloccato le assunzioni di tirocinanti a titolo gratuito per il 2018 nelle delegazioni del Servizio di Azione Esterna, che costituivano una zona d’ombra fra i tirocini offerti dalla Commissione Europea e dalle sue Agenzie.
“La decisione della Mogherini dimostra che i cambiamenti sono possibili, oltre a tendere una mano ai tanti giovani sempre più disillusi e distanti dalle istituzioni. Come Parlamento, invece, grazie alle lotte dell’Intergruppo, siamo riusciti a votare una proposta di bilancio UE per il 2018 che rifinanzia con nuove risorse economiche le assunzioni dei tirocinanti“.
Erasmus+ da ampliare per apprendisti e giovani imprenditori
Quali sono le prossime battaglie che la vedranno impegnata per migliorare la condizione giovanile?
“Abbattere la disoccupazione giovanile e creare più opportunità per i giovani, allo stesso tempo costruendo e diffondendo una cittadinanza che sia davvero europea, sono da sempre le mie priorità politiche. Attualmente ciò di cui mi sto concretamente occupando in Parlamento sono: i nuovi stanziamenti finanziari per il programma Garanzia Giovani e il miglioramento della sua efficacia, l’attuazione dei Corpi Europei di Solidarietà, i nuovi regolamenti del programma Erasmus+, l’ampliamento del programma di scambio all’estero anche per i ragazzi che non frequentano l’università (apprendisti, giovani imprenditori, studenti della formazione professionale), e infine il tema del nuovo welfare per i giovani“.