CANTA CHE TI PASSA

Una mattina come tante. In coda sulla Rivoltana, imbuto di auto e camion. Nuvole di smog. Il cd di Vasco mi aiuta a non soccombere, ma rende più amari i pensieri.
“E adesso che sono arrivato fin qui grazie ai miei sogni, che cosa me ne faccio della realtà?” canta il Blasco e io con lui.
Già, la realtà. Sempre più invivibile, sempre più priva di senso.
Abbiamo tutte le tecnologie più sofisticate a nostra disposizione e non sappiamo usarle per stare meglio. Per rendere la viabilità più scorrevole, per goderci una passeggiata rigenerante invece di rinchiuderci in piscine e palestre affollate dove recuperare le ore trascorse davanti al pc o incollati al sedile dell’auto, per produrre cibi più sani e gustosi, per stare in modo più rilassato con i nostri figli. Sempre più stressati, sempre più incazzati.
Spengo il cd, accendo la radio. Al Cern di Ginevra stanno brindando, l’esperimento per produrre “la particella di Dio” sembra abbia avuto successo. Qualcuno dice che l’esperimento potrebbe avere effetti disastrosi, far scomparire la Terra in un buco nero. Gli danno del pazzo.
Vogliamo essere dio e non sappiamo essere uomini. La scienza e la tecnologia potrebbero essere al nostro servizio, invece gli strumenti siamo noi. Nelle mani di chi? Chi decide che cosa? Siamo ancora capaci di pensare? E di decidere?

Annamaria Vicini
Annamaria Vicini
Giornalista pubblicista ho collaborato con quotidiani nazionali (L'Unità, Corriere della Sera, Il Giorno) e, dopo essermi trasferita da Milano in Brianza, con testate a carattere locale. Fulminata sulla via del web, sono passata nel 2001 a dirigere un sito Internet e una tivù a circuito chiuso nell'ambito della Grande Distribuzione. Ho realizzato house organ aziendali e mi sono occupata di Ufficio Stampa e Pubbliche Relazioni. Attualmente lavoro come free-lance e sono Digital Champion di Merate (Lc).

3 Comments

  1. Jarbas ha detto:

    Cara Annamaria,

    Giulio me indicou seu blog. Belo trabalho. Custa-me um pouco entender o texto,pois apesar do sobrenome vêneto, nada sei de italiano. Citei uma observação sua no Boteco Escola, e vou criar um link no mesmo para o L’ospite inquietante. Abraço, Jarbas Novelino Barato.

  2. luciano ha detto:

    Cara Annamaria,
    hai ragione abbiamo delle tecnologie che i nostri antichi avi neanche si sognavano e il più delle volte non sappiamo che farcene. Basta sentire i discorsi che si fanno sui cellulari in treno, nei bar o per strada.
    Però è anche vero che le informazioni e le comunicazioni sono molto più diffuse e i fatti del mondo sono più noti di una volta. Nel breve sembra prevalere il marketing unidirezionale della televisione e la futilità dei discorsi, ma forse nel lungo qualcosa cambierà. Purtroppo bisogna sperare nel tempo perchè i tempi di maturazione di noi uomini sono molto, molto lenti. Non so se essere pessimista o ottimista, chissà!! Per intanto godiamoci la possibilità di parlarci rapidamente a distanza e senza troppa fatica .. a me comunque piace ciao
    Luciano

  3. Afrodite ha detto:

    Le Nuove Tecnologie hanno dei tempi rapidissimi e mi piacciono proprio per questo. Però è vero che questo voler tutto in tempo reale può far perdere alcune cose. Opportunità di lavoro o relazioni, che magari necessitano di tempi più lunghi per essere colte.
    Grazie Luciano!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.