Rimossi da MySpace novantamila iscritti perché condannati per reati a sfondo sessuale. E se consola il fatto che siano scattati i dovuti provvedimenti da parte del social network, che ha individuato e chiuso gli account dei “molestatori” scovati incrociando i dati con quelli della banca dati federale, dall’altra resta il dubbio di quanti siano gli “orchi” potenziali tuttora presenti nella Rete.
La notizia, riportata dal quotidiano La Repubblica il 5 febbraio scorso non ha avuto molta eco. Sembra crescere invece l’allarme (se ne è parlato ieri a Radio 24 all’interno della trasmissione “La quota rosa”) per l’influsso che la cattiva televisione e un cattivo uso delle Nuove Tecnologie hanno su una precoce sessualizzazione dei bambini e soprattutto delle bambine, spinti già in età preadolescenziale a imitare comportamenti da adulti.
Senza contare l’aumento dei casi di cronaca che riportano di stupri ai danni di ragazzine di 13-14 anni, spesso a opera di coetanei.
Navigando nei social network, in particolare quelli più utilizzati dai giovanissimi come Messenger e MySpace, è facile imbattersi in pre-adolescenti che inseriscono nel proprio profilo foto in cui appaiono discinte o in pose molto provocanti. La segnalazione arriva da mio figlio, 26 anni, di cui tutto si può dire tranne che sia un bacchettone!
L’esibizione del corpo femminile tanto inflazionata sui media italiani (mi sembra che negli altri Paesi il fenomeno non abbia proporzioni così rilevanti) è ancora più preoccupante se riguarda una fascia d’età poco più che infantile. I genitori se ne preoccupano? E la scuola?
Il rischio è che tutto venga messo a tacere per non rovinare la melassa sanvalentinesca dei cuoricini, oggi aggiornata con la moda dei lucchetti lanciata da Moccia.