Una mattina come tante. In coda sulla Rivoltana, imbuto di auto e camion. Nuvole di smog. Il cd di Vasco mi aiuta a non soccombere, ma rende più amari i pensieri.
“E adesso che sono arrivato fin qui grazie ai miei sogni, che cosa me ne faccio della realtà?” canta il Blasco e io con lui.
Già, la realtà. Sempre più invivibile, sempre più priva di senso.
Abbiamo tutte le tecnologie più sofisticate a nostra disposizione e non sappiamo usarle per stare meglio. Per rendere la viabilità più scorrevole, per goderci una passeggiata rigenerante invece di rinchiuderci in piscine e palestre affollate dove recuperare le ore trascorse davanti al pc o incollati al sedile dell’auto, per produrre cibi più sani e gustosi, per stare in modo più rilassato con i nostri figli. Sempre più stressati, sempre più incazzati.
Spengo il cd, accendo la radio. Al Cern di Ginevra stanno brindando, l’esperimento per produrre “la particella di Dio” sembra abbia avuto successo. Qualcuno dice che l’esperimento potrebbe avere effetti disastrosi, far scomparire la Terra in un buco nero. Gli danno del pazzo.
Vogliamo essere dio e non sappiamo essere uomini. La scienza e la tecnologia potrebbero essere al nostro servizio, invece gli strumenti siamo noi. Nelle mani di chi? Chi decide che cosa? Siamo ancora capaci di pensare? E di decidere?