NEI LIBRI LA NOSTRA VITA E LE NOSTRE PASSIONI

Non pensavo che un’ora al Libraccio mi regalasse tante emozioni. Stretta tra gli scatoloni colmi di libri (sto traslocando in un bilocale e non riesco a portare con me le centinaia di volumi accumulati!) e la coda di genitori e studenti a caccia dei testi per il prossimo anno scolastico, attendo pazientemente il mio turno.
Il libraio guarda e scarta, ma nonostante la ressa ha un moto di sincera empatia e rivolto a mio figlio, esclama: “E’ brava la tua mamma!”.
Non riporto l’episodio per autoincensarmi, tra l’altro i giudizi sono sempre soggettivi, ma perché ha scatenato in me una ridda di emozioni e riflessioni che penso valga la pena condividere.
Il libraio ha espresso un giudizio perché attraverso i miei libri ha conosciuto la mia vita, i miei interessi e le mie passioni. Più di molti altri oggetti, i libri parlano di noi. Forse è per questo che in tutti questi anni non sono riuscita a disfarmene e forse per lo stesso motivo oggi è così doloroso farlo.
Nei miei libri c’è la mia passione politica, che mi accompagna da quando avevo poco più di vent’anni. Nei miei libri c’è la mia storia lavorativa e professionale e l’impegno con cui ho cercato di affrontarla. Nei miei libri ci sono anche le persone che nel corso degli anni hanno saputo trasmettermi le proprie passioni, facendole alla fine diventare anche mie. Nei miei libri c’è la storia della mia maternità, del desiderio di un figlio e nello stesso tempo del timore nell’affrontare una responsabilità così grande. Nei miei libri ci sono mia madre e mio padre, mio fratello e le mie sorelle, gli amori e gli amici, tutte le persone che hanno voluto dimostrarmi il loro affetto con un dono che significasse qualcosa di importante e duraturo.
Ho chiesto a mio figlio: “Ma secondo te, i libri prima o poi spariranno?”.
“Spero di sì – mi ha risposto – Perché per farli si tagliano gli alberi, portano via un sacco di spazio e attirano polvere”.
La risposta, devo ammetterlo, è piena di buon senso. Ma un cd (o un altro oggetto elettronico) potrà mai trasmettere le emozioni di un libro?

Annamaria Vicini
Annamaria Vicini
Giornalista pubblicista ho collaborato con quotidiani nazionali (L'Unità, Corriere della Sera, Il Giorno) e, dopo essermi trasferita da Milano in Brianza, con testate a carattere locale. Fulminata sulla via del web, sono passata nel 2001 a dirigere un sito Internet e una tivù a circuito chiuso nell'ambito della Grande Distribuzione. Ho realizzato house organ aziendali e mi sono occupata di Ufficio Stampa e Pubbliche Relazioni. Attualmente lavoro come free-lance e sono Digital Champion di Merate (Lc).

3 Comments

  1. Jarbas ha detto:

    Belíssima crônica. Vou divulgá-la entre amigos no Brasil. Grande abraço, Jarbas.

  2. Afrodite ha detto:

    Muito obrigada Jarbas. Un grande abraco para voce tambem.
    Annamaria

  3. Anonymous ha detto:

    Cara Annamaria,visto il ilmestiere che faccio mi rendo conto che i”Paolo”sono in aumenmto..peccato si dimentichino che tutta l’elettronica che ci circonda ha bisogno di energia,di smaltire i vecchi modelli,di batterie al litio etc…
    Sono d’accordo con te i libri parlano di noi,di quello che siamo e mi pare giusto che il libraio si complimenti con te.Mi spiace che ti debba disfare dei tuoi ricordi!
    Sono a tua disposizione per i nuovi acquisti…

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