E’ un dato da paura quello che fornisce l’Istat sulla disoccupazione giovanile in Calabria (59,7% nel 2015) che colpisce ancora di più nei giorni in cui la giovane assessora al Lavoro della Regione – Federica Roccisano, ricercatrice di 34 anni – riceve un sinistro avvertimento con l’incendio doloso della propria auto.
“In Calabria fare innovazione non è facile – afferma Angela Robbe, presidente di Legacoop regionale, impegnata in un tour che sta toccando diverse città e paesi per lanciare il bando Coopfond per startup cooperative rivolto agli under 40 – C’è un problema di finanziamenti, ma non solo. Le imprese sono in maggioranza di piccole dimensioni e non fanno rete tra di loro, il rapporto tra il mondo imprenditoriale con le Università e la ricerca è carente“.
I settori tradizionali, come l’edilizia, hanno subito fortemente i contraccolpi della crisi. Anche perché quando l’economia tirava non hanno pensato a innovare.
“L’istruzione è un altro grosso problema – commenta ancora Robbe – Gli istituti tecnici, che potrebbero essere il perno su cui innestare un processo di cambiamento, propongono una formazione piuttosto arretrata“.
E allora ci si prova con le startup da cui ci si aspettano idee nuove e nuovi stimoli. Se l’iniziativa, appoggiata anche dalla Regione che ha stanziato appositi fondi, darà buoni frutti il bando potrebbe fare da apripista per altri interventi analoghi.
Nonostante le difficoltà sono nate alcune imprese a carattere fortemente innovativo come la Ecoplan, che produce pannelli ecologici al 100% dagli scarti della lavorazione delle olive, dei vasetti di yogurt e dei pannolini per bambini; o la Muscolo di Grano, piattaforma per l‘e-commerce di prodotti alimentari realizzati con materia prima totalmente vegan.
Anche tra i giovani cooperatori di Generazioni c’è un gruppo di ricercatori che realizza brevetti in campo biomedico, “ma servono finanziamenti” dice la presidente di Legacoop Calabria.
C’è poi differenza tra i diversi territori: il più aperto all’innovazione è il cosentino, dove le grandi imprese realizzate in passato con i fondi della Cassa per il Mezzogiorno hanno lasciato un’eredità negativa ma allo stesso tempo una maggiore predisposizione al cambiamento.
“A Reggio Calabria ci sono cooperative sociali che hanno dato vita a innovazioni di processo interessanti – riferisce Angela Robbe. “Ma anche la cooperazione soffre, perché non c’è l’abitudine alla condivisione e l’individualismo non crea innovazione“.
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