Occorre scoprire il proprio talento, conoscere le attitudini che caratterizzano la singola personalità e ne costituiscono i punti di forza. Scegliere, non farsi scegliere. Solo così i giovani riusciranno a non perdersi in quella vera e propria “giungla” che è diventato il mercato del lavoro.
Sono alcune delle indicazioni emerse nel corso del convegno Diritto al lavoro, organizzato dalla Fondazione Franceschi che quest’anno celebra dieci anni di attività di orientamento nelle scuole superiori di Milano e provincia.
“Un progetto che vuole fornire ai giovani gli strumenti culturali per un approccio globale al mercato del lavoro, perché un mondo in cui il lavoro non sia centrale è destinato a spegnersi“, ha affermato la presidente Cristina Franceschi.
Oltre 400 gli studenti di 10 diversi istituti scolastici che ieri hanno affollato l’aula dell’Università Bicocca di Milano dove si svolgeva l’incontro.
“E’ stato calcolato che ognuno di voi cambierà in media cinque lavori nella propria vita“, ha spiegato il docente della Sda Bocconi Roberto Vaccani, secondo il quale “è sbagliato scegliere l’attività lavorativa in base agli studi fatti perché solo 2 su 10 intraprendono un percorso formativo corrispondente alle proprie attitudini“.
“Attitudini, personalità e cultura costituiscono una delle tre aree su cui indagano i selezionatori – ha confermato Elisa Zonca, career advisor di Randstad Italia – Le altre sono la motivazione e le competenze“.
“Milano e la sua provincia sono un contesto più favorevole per l’offerta di opportunità lavorative“: lo ha affermato l’assessore per le Politiche del Lavoro del Comune di Milano, Cristina Tajani, descrivendo i settori che creano occupazione aggiuntiva come le startup, la sharing economy e il coworking.
Il suo intervento, molto appassionato, è stato contestato da uno studente che ha ricordato le problematiche causate dal conflitto tra la società di trasporto Uber e la categoria dei taxisti.
In collegamento Skype da Londra Paola Marinone ha raccontato il percorso che l’ha portata da You Tube alla fondazione di BuzzMyVideos.
“Avere qualcosa da dire e provarci creando nuove realtà, senza trascurare lo studio delle lingue“: queste in estrema sintesi le indicazioni emerse dal suo racconto.
Travolgente e applauditissimo dagli studenti Paolo De Nadai, 27enne fondatore di scuolazoo che è insieme testata giornalistica, tour operator e incubatore per startup, una realtà che dà lavoro a 64 persone.
Hanno concluso in leggerezza il cofondatore di Zelig Giancarlo Bozzo e l’attore Gioele Dix.
Tra gag e battute, anche qualche consiglio: “Per fare i comici bisogna essere persone serie, ovvero farsi il mazzo” (Bozzo) e “Ho lasciato a metà gli studi universitari e mi sono pentito, non interrompete mai quello che iniziate” (Dix).