CON L’I-PAD TUTTI FELICI (?) E RINCHIUSI TRA QUATTRO MURA

Scusate, ma non riesco a entusiasmarmi per l’i-Pad. E non tanto per le sue caratteristiche tecniche, non ho la competenza per farlo, quanto per la sensazione di disagio che suscita in me l’approdo sul mercato dell’ennesimo costoso (e forse inutile) gingillo elettronico.
Quello che ho capito, da profana, è che l’i-Pad è una via di mezzo tra un i-phone e un netbook e che serve a navigare, a controllare la posta, a guardare foto, ascoltare musica, leggere libri e riviste. Tutto per una modica (?) cifra che va dai 499 ai 699 dollari.
Ma non è solo il prezzo a suscitare le mie perplessità, anche se in tempi di crisi strisciante e disoccupazione galoppante anche questo aspetto stride in modo evidente.
Il tema è: davvero questo bel giocattolo ci è necessario?
Perché, vedete, oggi in Lombardia abbiamo superato i 20 giorni consecutivi di inquinamento da polveri sottili. E i nostri amministratori, che come sempre si preoccupano per la nostra salute, hanno decretato in molte località il blocco del traffico.
Tutti a casa, dunque. Ed è qui che si insinua il dubbio: sta a vedere che un po’ alla volta, complici le polveri sottili, il benzene e altre schifezze similmente ammorbanti, ci ritroviamo sempre più rinchiusi nei nostri appartamenti, villette a schiere, mansarde e monolocali circondati da ogni ben di dio tecnologico ma senza nessuno con cui scambiare idee, ridere, giocare, criticare e….. ri- progettare il mondo.
Un sito internet, a cui rimando per chi volesse saperne di più sulle caratteristiche tecniche del bel giocattolino (http://www.punto-informatico.it/) sostiene che con l’i-Pad inizia l’era dell’elettronica “da divano”. E così, il dubbio che qualcuno stia davvero lavorando per rinchiuderci sempre più dentro le nostre quattro mura, si rinforza ulteriormente.
Non sono contro la tecnologia. Ma ho un sogno: che tecnologia e politica si alleino per farci vivere meglio. E non solo dentro quattro mura, ma nel mondo e insieme ai nostri simili.

Annamaria Vicini
Annamaria Vicini
Giornalista pubblicista ho collaborato con quotidiani nazionali (L'Unità, Corriere della Sera, Il Giorno) e, dopo essermi trasferita da Milano in Brianza, con testate a carattere locale. Fulminata sulla via del web, sono passata nel 2001 a dirigere un sito Internet e una tivù a circuito chiuso nell'ambito della Grande Distribuzione. Ho realizzato house organ aziendali e mi sono occupata di Ufficio Stampa e Pubbliche Relazioni. Attualmente lavoro come free-lance e sono Digital Champion di Merate (Lc).

3 Comments

  1. Anonymous ha detto:

    CARA ANNAMARIA,CREDO CHE MOLTA DELLA TECNOLOGIA(BLACK BERRY COMPRESO)SIA UTILE SOLO A CHI CE LA VENDE A CARP PREZZO.
    RIMETTIAMO L’UMO AL CENTRO DEL MONDO!?!?
    IERI SERA ERO(IN INTIMITA’CON ALTRI 300 AMICI,LA MIA AMICA CECI MI HA INVITATO ALL’ULTIMO ALTRIMENTI AVREI ESTESO ANCHE A TE VAI SU http://WWW.VIVIOROBIE.COM) IN VAL DI TARTANO PER UNA CIASPOLATA AL CHIAR DI LUNA PIENA ALLA FACCIA DELLE POLVERI SOTTILI…….
    FAN TAS TI CA!!
    OGGI SCIATONA ALL’APRICA CON IL MIO PAPI&CO.
    SE FOSSIMO PIU’CONSAPEVOLI CHE NON ABBIAMO BISOGNO DI PIU’TEMPO PER LAVORARE(CASSAINTEGRATI ESCLUSI PVVIAMENTE)MA DI DEDICARE A NOI STESSI,AI NOSTRI CARI MAGGIORI ATTENZIONI,COCCOLE ETC…..
    A PRESTO PER UN’INCONTRO REALE E NON VIRTUALE
    PINARELLO

  2. Anonymous ha detto:

    Salve,per caso navigando ho trovato queto suo post,certo ormai vecchio dato che risale a Gennaio.Ho voluto risponderle senza voler fare una polemica,ma semplicemente farle sapere che io personalmente con questo oggettino ci lavoro alla grande, e non sul divano.Non dico che mi ha cambiato la vita ma è leggero e facile da portare ovunque e faccio molte più cose di quello che lei sostiene nel suo post.Ci faccio musica seriamente, organizzo idee e progetti,stampo fatture e tante altre cose, oltre che tenermi aggiornato su i temi che a me interessano ovviamente per lavoro.Infine quando mi trovo in situazioni di attesa ci gioco pure.Tutto questo in un mini cosino che è un contenuto di alto design e funzionalità.Non sono l’unico ad usarlo, ma molta gente.Io credo nel futuro e nella tecnologia quando è l’uomo a controllarla per migliorare diversi aspetti della vita.
    Saluti.Giovanni Seminerio

  3. Afrodite ha detto:

    Caro Giovanni, innanzitutto grazie per il suo commento. Anch’io credo nella tecnologia se serve a migliorarci la vita e se non ne diventiamo schiavi. Il mio post voleva solo mettere in guardia circa un uso distorto delle nuove tecnologie, ma non è certo il suo caso!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.