Calabria: disoccupazione al 60%, istruzione vecchio stampo

E’ un dato da paura quello che fornisce l’Istat sulla disoccupazione giovanile in Calabria (59,7% nel 2015) che colpisce ancora di più nei giorni in cui la giovane assessora al Lavoro della Regione – Federica Roccisano, ricercatrice di 34 anni – riceve un sinistro avvertimento con l’incendio doloso della propria auto.

In Calabria fare innovazione non è facile – afferma Angela Robbe, presidente di Legacoop regionale, impegnata in un tour che sta toccando diverse città e paesi per lanciare il bando Coopfond per startup cooperative rivolto agli under 40 – C’è un problema di finanziamenti, ma non solo. Le imprese sono in maggioranza di piccole dimensioni e non fanno rete tra di loro, il rapporto tra il mondo imprenditoriale con le Università e la ricerca è carente“.

I settori tradizionali, come l’edilizia, hanno subito fortemente i contraccolpi della crisi. Anche perché quando l’economia tirava non hanno pensato a innovare.

L’istruzione è un altro grosso problema – commenta ancora Robbe – Gli istituti tecnici, che potrebbero essere il perno su cui innestare un processo di cambiamento, propongono una formazione piuttosto arretrata“.

E allora ci si prova con le startup da cui ci si aspettano idee nuove e nuovi stimoli. Se l’iniziativa, appoggiata anche dalla Regione che ha stanziato appositi fondi, darà buoni frutti il bando potrebbe fare da apripista per altri interventi analoghi.

Calabria: imprese innovative appartengono soprattutto alla green economy

Nonostante le difficoltà sono nate alcune imprese a carattere fortemente innovativo come la Ecoplan, che produce pannelli ecologici al 100% dagli scarti della lavorazione delle olive, dei vasetti di yogurt e dei pannolini per bambini; o la Muscolo di Grano, piattaforma per l‘e-commerce di prodotti alimentari realizzati con materia prima totalmente vegan.

Anche tra i giovani cooperatori di Generazioni c’è un gruppo di ricercatori che realizza brevetti in campo biomedico, “ma servono finanziamenti” dice la presidente di Legacoop Calabria.

C’è poi differenza tra i diversi territori: il più aperto all’innovazione è il cosentino, dove le grandi imprese realizzate in passato con i fondi della Cassa per il Mezzogiorno hanno lasciato un’eredità negativa ma allo stesso tempo una maggiore predisposizione al cambiamento.

A Reggio Calabria ci sono cooperative sociali che hanno dato vita a innovazioni di processo interessanti – riferisce Angela Robbe. “Ma anche la cooperazione soffre, perché non c’è l’abitudine alla condivisione e l’individualismo non crea innovazione“.

 

24 Febbraio 2016
Calabria

Calabria: perché è difficile fare innovazione

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