La Regione Sardegna stanzia 30 milioni di euro per la scuola, in controtendenza rispetto ai tagli previsti dal governo Berlusconi. Voglio riportare la notizia anche se non attiene strettamente al tema Nuove Tecnologie perché la ritengo di grande importanza ed è comunque in linea con l’attenzione che in questo blog cerco di dare all’istituzione scolastica e alla formazione.
“Il Progetto Scuola della Regione Sardegna- si legge sul sito http://www.regione.sardegna.it/ – in un momento in cui i tagli voluti dal governo nazionale rischiano di dequalificare la potenzialità della didattica, conferma l’impegno di ulteriori 30 milioni di euro stanziati sul bilancio ordinario per proseguire il programma che, attraverso la valorizzazione delle Autonomie scolastiche, mira ad innalzare la qualità dell’insegnamento, favorire il diritto allo studio degli studenti disabili, incrementare le competenze degli studenti ed elevare il successo scolastico, in coerenza con i protocolli europei”.
Mi piace il presidente Soru, perché prima fa e poi parla, anche questo in controtendenza con l’attitudine più diffusa tra i politici nostrani. L’avevamo già visto all’opera in difesa dell’ambiente e ora lo vediamo prendere un impegno concreto a favore della scuola, due temi cruciali per il nostro Paese eppure spesso trascurati dalla politica e dall’informazione.
Il presidente Soru ha visto i dati della ricerca Ocse-Pisa e si è allarmato perché in base a questi “in particolare sulla competenza scientifica la Sardegna presenta un altissimo numero di studenti sotto il livello base, non solo negli Istituti professionali ma anche negli Istituti tecnici. Percentuali altissime di studenti – in questo tipo di scuole tra il 70 e il 40% – non sono in grado di accedere ad un livello di literacy scientifica che li metta in grado di leggere i giornali e di prendere decisioni consapevoli sugli argomenti di tipo scientifico-tecnologico che riguardano la vita quotidiana”.
Il presidente Soru non si è però limitato ad allarmarsi, ma ha messo mano al portafoglio dell’istituzione che dirige e ha messo sul tavolo un congruo gruzzolo per attivare “laboratori linguistici, matematici, scientifici e di problem solving” senza dimenticare “laboratori di lingua sarda, musica e arti applicate al di fuori del normale orario scolastico rivolti agli studenti ed aperti al territorio”.
E sempre in tema di istruzione, questa volta universitaria, giovedì sera ad Anno Zero, il chiacchierato programma di Michele Santoro, ho visto studenti e ricercatori intervenire con passione e competenza sullo stato della nostra università e sui possibili interventi per migliorarne lo standard. Piccoli spiragli, ma fanno bene al cuore e all’anima.