L’hanno inventata due studenti under 30 di Catania che hanno studiato un algoritmo grazie al quale la comunicazione avviene peer to peer, senza passare da un server. Ma non basta: grazie al pacchetto di funzionalità Emotion Connect vengono esaltate le piccole sfumature determinate dalle emozioni, abbattendo le barriere fisiche della comunicazione a distanza.
Inoltre il software, particolare questo affatto trascurabile, risulta più “leggero” e quindi utilizzabile anche nei luoghi in cui la banda ultralarga è carente; e infatti il prossimo passo sarà quello di portare Beentouch nei paesi del Sud del mondo, in particolare in quelli africani.
L’app, scaricabile con Android, attualmente è in versione Beta ma si sta avvicinando il momento del passaggio alla versione definitiva. Ad annunciarlo con orgoglio è uno dei due fondatori, Danilo Mirabile: “Tra qualche giorno uscirà un aggiornamento che i nostri utenti aspettavano da tempo e che ci avvicinerà tantissimo all’uscita dalla Beta perché renderà l’app incredibilmente stabile. Dopo questo ne seguiranno pochi altri e poi il prodotto sarà completo“.
Come spesso accade per le startup di successo anche Beentouch è nata da un bisogno vissuto in prima persona, in questo caso dalla necessità di comunicare con l’allora fidanzata che viveva a Torino. Danilo, così come tutto il team, è di Catania, e cercava una soluzione per rendere le chiamate più fluide e più simili a una conversazione face to face, dove si comunica non solo attraverso le parole ma anche con la mimica e la gestualità.
Insieme all’amico e collega Alberto Longo, anche lui studente di Ingegneria, ha cercato il modo di trovare una soluzione a questi problemi. Ne è seguito un periodo di studio intenso, durante il quale sono stati aiutati da un professore del Dipartimento di Matematica e Informatica, Sebastiano Battiato, al termine del quale sono arrivati alla scoperta dell’algoritmo.
Nel 2014 il team di Beentouch (oltre a Danilo e Alberto ci sono anche Emanuele Accardo, futuro ingegnere, Daniele Pecoraro, esperto di Marketing, Federica Munzone, grafica, Manuela Toscano, per gli aspetti legali), ha vinto la competizione lanciata da TimWcap.
Attualmente sono in contatto con alcuni Venture capital e Business Angels per trovare finanziamenti che permettano di brevettare la loro scoperta e di lanciarsi definitivamente sul mercato
Proprio nei giorni in cui il Censis ha emesso un comunicato in cui lancia l’allarme per le migliaia di studenti universitari che abbandonano il Sud per il Centro-Nord (23.000 nel 2014-2015) o per andare all’estero (5.000 nel 2013) la storia di Beentouch fa sperare in un’inversione di tendenza, avvalorata anche dai numeri.
“Ho vissuto a Milano e Torino, ma qui c’è una marcia in più fatta di passione e volontà – sostiene Danilo – L’Università è lenta e obsoleta, ma noi abbiamo avuto la fortuna di trovare professori eccezionali e disponibili. Poi c’è stata Wcap, che ha fatto scattare la scintilla“.
C’è da dire che Danilo ci ha messo molto del suo. Durante l’adolescenza è stato iscritto a diverse associazioni internazionali tra cui Aiesec, grazie alle quali ha potuto fare molte esperienza all’estero.
Da quest’anno è anche vicepresidente di YoutHub, associazione fondata nel 2009, che offre supporto ai giovani che vogliono fare impresa.
Insomma se successo ci sarà, come gli auguriamo, sarà sicuramente meritato!