Reati online, meno fondi alla Polizia postale

La spending review taglia 73 sezioni provinciali.

Tra i tagli previsti dalla spending review del commissario Carlo Cottarelli, alla voce “Forze dell’ordine” risulta anche questa sforbiciata.
Merita parlarne perché alla Polizia Postale (http://www.poliziadistato.it/articolo/23393/) spetta il compito di perseguire i cosiddetti “reati informatici”, ovvero le violazioni di legge compiute sul web tra cui figurano reati gravissimi come la pedopornografia e il cyberterrorismo o gravi come il cyberbullismo e le truffe online.
Alcuni di questi reati, tra l’altro, risultano in crescita, almeno stando ai fatti di cronaca quotidianamente riportati dai mezzi di informazione.

La Polizia Postale attualmente opera attraverso 20 compartimenti regionali e 81 sezioni provinciali: stando alle notizie diffuse in questi ultimi giorni, con la spending review circa il 90% delle sezioni provinciali verrebbero chiuse.

Tra l’altro l’utilizzo delle tecnologie a scopi delinquenziali si fa sempre più sofisticato: proprio di recente è stata smantellata dalla Polizia Postale, in coordinamento con la Procura di Roma, una rete di pedofili che operava  tra il Centro e il Nord Italia. Questa operazione ha permesso di portare alla luce l’utilizzo, da parte degli autori del reato, di un software (legale) che consente operazioni non intercettabili.

Preoccupante anche la diffusione del bullismo in Rete, come testimoniato dal rapporto di Save The Children (http://images.savethechildren.it/IT/f/img_pubblicazioni/img204_b.pdf) e contro il quale solo di recente si stanno attivando azioni sia a livello informativo, come il convegno svoltosi a Todi nello scorso fine settimana (http://www.giornaledellumbria.it/article/article158370.html), che a livello istituzionale.

Tra queste ultime ricordiamo l’apertura di un ambulatorio dedicato alle vittime, ma anche ai loro persecutori,  presso il Policlinico Gemelli di Roma.
Gli stessi agenti della Polizia Postale spesso vanno nelle scuole a parlare ai ragazzi dei reati online e di quali accorgimenti usare per non cadere… nella Rete!

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Annamaria Vicini
Annamaria Vicini
Giornalista pubblicista ho collaborato con quotidiani nazionali (L'Unità, Corriere della Sera, Il Giorno) e, dopo essermi trasferita da Milano in Brianza, con testate a carattere locale. Fulminata sulla via del web, sono passata nel 2001 a dirigere un sito Internet e una tivù a circuito chiuso nell'ambito della Grande Distribuzione. Ho realizzato house organ aziendali e mi sono occupata di Ufficio Stampa e Pubbliche Relazioni. Attualmente lavoro come free-lance e sono Digital Champion di Merate (Lc).

2 Comments

  1. Nuccia Decio ha detto:

    Sarebbe interessante comparare il risparmio ottenuto intervenendo con drastici tagli, in un settore quale quello citato nel blog e, quanto costa alla comunità la mancata “sanificazione” sociale che la Polizia Postale attua con gli interventi ben riportati.
    Perdiamo delle eccellenze, perdiamo valori, avalliamo comportamenti distorti
    EVVIVA LA SPENDING REVIEW.
    Non si specula sulla morale !!!

    Piena solidarietà alla Polizia postale e all’alta professionalità con la quale sta operando sul territorio.

  2. Annamaria Vicini ha detto:

    Hai ragione Nuccia. Non sono contraria ai tagli in modo pregiudiziale (se si tagliano gli sprechi per esempio sono d’accordissimo), ma in certi casi la domanda da farsi è proprio quella: “Quanto mi costerebbe se….?”. L’ha spiegato molto bene il sindaco di Novellara quando è venuto a Merate a raccontarci la sua straordinaria esperienza amministrativa. Nel suo caso le critiche riguardano le attività di integrazione sociale e scolastica delle famiglie immigrate e alle critiche lui risponde proprio così: “La mancanza di questi interventi quanto ci costerebbe in termini di bullismo, vandalismi, abbandoni scolastici?”. Non siamo abituati a ragionare in termini di costi/benefici, purtroppo!

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