Il sogno di tre giovani startupper: “Dare più potere ai piccoli produttori”

Slowfood nel cuore, Expo nella testa

Da Altamura a Milano, nel cuore i valori di Slowfood, nella testa l’idea di realizzare un business che agganci il treno di Expo 2015.
La nuova immigrazione non viaggia con valigie di cartone, ma con pc e tablet, non parla dialetto ma un italiano condito di tecnicismi presi dalla lingua globale: startup, pitch, mentoring e via snocciolando.
Loro sono Giovanni, Vito e Michele, trentenni di Altamura, che con l’idea di digitalizzare i produttori di eccellenze locali nel Food hanno vinto il premio messo a disposizione da Working Capital di Telecom insieme ad altre trentanove startup: 25.000 euro, la possibilità di usufruire di una sede attrezzata a Milano e un affiancamento da parte di esperti della durata di qualche mese.
Vincere non è stato facile: hanno dovuto vedersela con milletrecento idee innovative arrivate in risposta alla call di Working Capital (https://www.workingcapital.telecomitalia.it/), da cui sono stati selezionati cento progetti ulteriormente scremati per arrivare a proclamare quaranta vincitori.
L’idea è nata, come nel più classico dei modi, sorseggiando un aperitivo in un bar di Altamura, centro pugliese da cui provengono i tre autori di Discovery Food (http://www.discoveryfood.it/).
Giovanni è ingegnere e ha lavorato nell’azienda agricola di un amico per cui curava la digitalizzazione e la vendita dei prodotti. Vito, informatico, è libero professionista e contrattista presso il Politecnico di Bari. Michele è tecnologo alimentare ed è responsabile della produzione in un pastificio di Matera, oltre che segretario locale di Slowfood.

Da sinistra: Michele Spinelli, Giovanni Mangiatordi, Vito Tafuni

Amici da oltre un decennio, tutti e tre alla ricerca dell’occasione per dare una svolta alla propria vita professionale.

Innamorati della Puglia

La Puglia è terra di eccellenze, la prima regione in Italia per numero di aziende agricole e l’Expo è una vetrina importante con i milioni di visitatori che si prevede arriveranno a Milano in quell’occasione“: così Giovanni sintetizza l’idea  che ha dato vita al progetto, un sito di info-commerce dove i piccoli produttori (non solo della Puglia, ma di tutte le regioni d’Italia) possano avere visibilità ed entrare direttamente in contatto con i potenziali acquirenti saltando le mediazioni dei grossisti e della grande distribuzione.
Perché, come riferisce Michele, gli agricoltori non hanno né il tempo né le competenze per farlo. Sono loro stessi ad ammetterlo: “Il mondo corre e noi non riusciamo a stargli dietro“.
Tra l’idea iniziale e l’approdo a Working Capital ci sono stati diversi passaggi.
Innanzitutto Vito, l’informatico, si è assunto il compito di verificare su internet se davvero questo fosse un bisogno senza risposte.
Ho visto che anche se alcuni produttori hanno un sito poi non riescono a curarlo“, afferma Vito.
Così l’idea si è affinata man mano fino ad arrivare al primo pitch. Poi c’è stata la partecipazione a competizioni come Sodalitas Challenge (http://sodalitas.challenge.ideatre60partner.it/) e Barcamper (http://barcamper.it/) e infine, nello scorso mese di aprile, Working Capital ha promosso un workshop specifico sul Food con startup e blogger a confrontarsi direttamente con i produttori.

Il progetto ha vinto il bando Working Capital di Telecom

Ora i tre amici sono a Milano, a lavorare al progetto nell’incubatore messo a disposizione da Telecom.
Rimpianti? Uno solo, il cibo pugliese. Il pane soprattutto, ché quello di Altamura è famoso per la sua prelibatezza.
Ad agosto però, anche nella frenetica metropoli del nord, tutto si ferma. E così si torna in Puglia, ma solo per poco.
A metà novembre i tre startupper dovranno affrontare gli investitori per convincerli a finanziare il loro progetto. Perché l’impresa possa avere gambe i sogni non bastano, ma senza un sogno forse l’impresa non sarebbe mai nata.
Vogliamo dare più potere e forza economica ai piccoli produttori anche per salvare la biodiversità: con la globalizzazione molte specie vegetali sono a rischio“, dice Michele.
Sognare solo di fare soldi è troppo facile e quasi sempre non basta per avere successo.

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Annamaria Vicini
Annamaria Vicini
Giornalista pubblicista ho collaborato con quotidiani nazionali (L'Unità, Corriere della Sera, Il Giorno) e, dopo essermi trasferita da Milano in Brianza, con testate a carattere locale. Fulminata sulla via del web, sono passata nel 2001 a dirigere un sito Internet e una tivù a circuito chiuso nell'ambito della Grande Distribuzione. Ho realizzato house organ aziendali e mi sono occupata di Ufficio Stampa e Pubbliche Relazioni. Attualmente lavoro come free-lance e sono Digital Champion di Merate (Lc).

1 Comment

  1. Michele Spinelli ha detto:

    Grazie Annamaria, il tuo articolo ha centrato pienamente quello che è lo spirito e la filosofia di Discovery Food…grandissima!!!

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