Nei giorni in cui si concretizza il Piano del Mise per l’industria 4.0 (dal 1 marzo prende il via la presentazione delle domande per gli incentivi) a Milano il Tavolo Giovani chiama a raccolta le startup che operano nei settori della manifattura digitale. E si comincia con una bella notizia: il mondo delle imprese, secondo i dati Unioncamere, è tornato a crescere grazie alle attività degli under 35.
Manifattura 4.0: nuove tecnologie e tanta creatività
Operano nei settori dell’edilizia e del design, della stampa 3d, ma anche nel mercato delle calzature e dell’abbigliamento. Utilizzano materiali innovativi, come le fibre ottiche, ma anche tradizionali con tecnologie all’avanguardia che li rendono flessibili e trasformabili come fossero origami.
La parola d’ordine dell’artigianato digitale è personalizzazione: per realizzare arredi e vestiti su misura, o addirittura per produrre calzature acquistabili singolarmente ed evitare così il disagio di dover comprare un paio di scarpe che calzano bene su un piede ma sull’altro no.
Tecnologici e creativi, attenti ai bisogni dei singoli ma anche rispettosi dell’ambiente: sono gli startupper della nuova manifattura digitale.
Queste le startup che hanno partecipato la scorsa settimana al Tavolo Giovani, iniziativa della Camera di Commercio in collaborazione con l’Amministrazione comunale milanese:
- DiMioo: progetto di piattaforma online che utilizza il potenziale di personalizzazione di massa digitale per coinvolgere l’utente in un’esperienza di co-progettazione attiva di un prodotto d’arredo
- Cohaerentia: sistema innovativo di diagnostica per un monitoraggio in tempo reale di macchinari e infrastrutture civili che sfrutta le proprietà della fibra ottica
- Wood-Skin: grazie a un processo innovativo trasforma i materiali rigidi in lastre di materiali compositi programmabili e in grado di piegarsi come origami per rivestimenti e arredi
- IDROwash: soluzione per la ristrutturazione e la riqualificazione di immobili e spazi pubblici basata sul recupero dei materiali e la riduzione dell’uso di prodotti chimici
- not-a-dress: attraverso una piattaforma informatica permette di modificare l’abito personalizzandolo e ottimizzando i tempi di produzione
- Regolo studio: offre servizi di modellazione, stampa e progettazione parametrica 3d per facilitare il processo di industrializzazione del prodotto
- Digital Fabbrichetta: offre servizi per la fabbricazione digitale, dallo sviluppo dell’idea al preventivo fino alla realizzazione del prodotto con la stampa 3d
- Ribes Tech: sviluppa moduli fotovoltaici in plastica utilizzabili come sorgente di energia in ambito domotica, smart cities e Internet of Things
- Beyond Design Production: produce oggetti d’arredo e moda ma si qualifica soprattutto per l’alto tasso di creatività che mette a disposizione delle grandi aziende sotto forma di consulenza (sua è l’invenzione della produzione e vendita di scarpe singole)
- Pink Shake: produzione di t-shirt personalizzabili e prodotte con tessuti e colorazioni a basso impatto ambientale.
Manifattura digitale cos’è
Che la si chiami manifattura digitale o Industria 4.0 ciò di cui si sta parlando è il processo di digitalizzazione che sta investendo tutte le unità produttive di molti settori dell’economia.
“Un’innovazione trasversale che nasce dal basso per poi arrivare alle aziende“, ha detto Renato Galliano della Direzione Economia Urbana e lavoro del Comune di Milano, ricordando i risultati lusinghieri ottenuti dall’amministrazione nel supportare le startup (84% è il tasso di sopravvivenza delle 400 imprese innovative finanziate dal Comune).
Annibale D’Elia, che dalla Regione Puglia dove era stato responsabile di progetti d’eccellenza nel settore delle Politiche Giovanili è ora approdato all’amministrazione pubblica milanese, non ha nascosto che tra la gente comune c’è preoccupazione per la perdita dei posti di lavoro che questo processo comporta. Ma, ha aggiunto “le startup sono uno straordinario laboratorio di ricerca le cui potenzialità devono ancora interamente dispiegarsi“.
Elisabetta Ciciliot, della Direzione generale Sviluppo Economico della Regione Lombardia, ha sottolineato come questa amministrazione abbia, prima in Italia, emanato una legge sulla manifattura 4.0 preannunciando anche un finanziamento da 300 milioni di euro per le aziende che intendono rilanciarsi attraverso processi di innovazione.
Nadia Scandelli, responsabile Industry 4.0 di Cefriel (Politecnico di Milano) ha ricordato ai presenti che Industria 4.0 “non è solo trasformazione tecnologica, ma anche cambiamento nei processi e quindi trasformazione culturale“.