Informatica: nasce un network per la responsabilità sociale

informatica (Claudio Tancini)

Avete presente lo scandalo che ha sporcato forse per sempre l’immagine della tedesca Volkswagen? Non sarebbe successo se il programmatore che ha creato il software ribattezzato “defeat device” si fosse rifiutato in nome dell’etica. E’ un esempio, forse il più éclatante, che la dice lunga sulla necessità di un codice etico per i lavoratori dell’informatica ed è per questo che è nato il network EthosIT tenuto a battesimo il mese scorso dal guru statunitense Donald Gotterbarn (a sinistra nella foto con Claudio Tancini a destra e Norberto Patrignani al centro) nel corso di un seguitissimo convegno.

Il network raggruppa diverse associazioni con l’obiettivo di uno sviluppo professionale più attento ai temi dell’etica e della responsabilità sociale nel settore dell’Information Technology: l’idea è quella di redarre entro il 2017 un codice etico o un manifesto che serva da guida a tutti coloro che lavorano in questo ambito. Nato a Milano, si propone di estendere la propria azione anche nella capitale e in altre città come Verona.

Informatica: molti i rischi in assenza di etica

A spiegare i numerosi rischi che corriamo in mancanza di una consapevolezza etica e di una responsabilità sociale in questo campo è Claudio Tancini, IT Infrasctructures & Operations Manager di Informatica Plus. “Una specie di Doctor Jekill e Mister Hyde“, come scherzosamente si definisce, essendo un manager con una carriera di successo a livello internazionale ma contemporaneamente fondatore di associazioni come Informatica Solidale e ClubTIMilano.

Attualmente è coordinatore del team di EthosIT, composto da Anna Verrini, Claudio Pastore, Gloria Farinoni, Francesca Gatti e Viola Schiaffonati.

Grazie alle tecnologie oggi le aziende manipolano una quantità enorme di dati e informazioni che possono essere utilizzati in modo scorretto mettendo a rischio la privacy di ciascuno di noi“, spiega Tancini. “Altri rischi derivano dalla possibile invasività tramite hackeraggio con conseguenze per la nostra sicurezza e dalle microtecnologie che governano gli apparati di controllo. Ma un rischio importante è anche quello dell’esclusione di molti se nello sviluppare un sistema informatico non si tiene conto che a usufruirne non sono solo laureati in ingegneria: è importante quindi che i programmatori tengano sempre ben presente l’aspetto dell’accessibilità per il maggior numero possibile di persone“.

Informatica e Responsabilità Sociale di Impresa

L’attenzione a un comportamento etico vale per i singoli professionisti ma anche per le aziende. Non a caso negli ultimi tempi sta nascendo una sensibilità verso la cosiddetta Responsabilità Sociale di Impresa, ovvero l’ambito riguardante le implicazioni di natura etica all’interno della visione strategica aziendale.

Mi sono occupato spesso di riorganizzazione del settore informatico nelle aziende e in questo ruolo ho sempre cercato di avere rispetto per le persone, attenzione a quello che pensano e hanno da dire“, sostiene Tancini. “Il manager etico è quello che lavora sapendo che le sue azioni vanno a impattare sulla vita degli individui: concretamente significa per esempio dichiarare quello che si vuol fare e solo dopo passare all’execution. In questo modo io posso tornare senza problemi nelle aziende in cui ho operato, altri no“.

Un altro aspetto a cui porre attenzione, secondo il manager, è l’outsourcing.

Quando un’azienda appalta o subappalta attività all’esterno deve controllare che i lavoratori dell’impresa a cui viene affidato il lavoro siano retribuiti nel modo giusto, lavorino in ambienti salubri e non superino un certo orario di lavoro“.

Etica dello sviluppo del software, tutela della privacy, sicurezza, accessibilità, condizioni di lavoro basate sull’equità sono alcuni degli argomenti da affrontare con urgenza, ma molti altri sono i possibili rischi in ambiti come per esempio l’uso massiccio dei social network o la sostenibilità ambientale.

Chi volesse dare indicazioni su temi di interesse rispetto a cui focalizzare l’attenzione può partecipare alla survey sul sito di EthosIT.

Annamaria Vicini
Annamaria Vicini
Giornalista pubblicista ho collaborato con quotidiani nazionali (L'Unità, Corriere della Sera, Il Giorno) e, dopo essermi trasferita da Milano in Brianza, con testate a carattere locale. Fulminata sulla via del web, sono passata nel 2001 a dirigere un sito Internet e una tivù a circuito chiuso nell'ambito della Grande Distribuzione. Ho realizzato house organ aziendali e mi sono occupata di Ufficio Stampa e Pubbliche Relazioni. Attualmente lavoro come free-lance e sono Digital Champion di Merate (Lc).

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