Con la vendita chilometro zero, i pescatori ci guadagnano.
Grazie a un tablet e a un semplice sistema di registrazione via Internet una cooperativa di pescatori di Porto Cesareo è praticamente rinata.
Sì, perché prima a loro toccava solo la fatica e i guadagni se li prendevano quasi tutti i grossisti. Finché, stanchi di lavorare per pochi spiccioli, si sono rivolti a una cooperativa di giovani che di pesca forse ne capiva poco ma con le tecnologie ci sapeva fare, eccome.
Dall’incontro tra i Pescatori dello Jonio e PazLab nasce così il progetto Pescato Jonico, un sistema di vendita chilometro zero che mette in contatto direttamente pescatori e consumatori eliminando l’intermediazione dei grossisti.
La tecnologia è molto semplice ed è costituita da una piattaforma e da un tablet per ciascuna delle tre flotte che escono in mare: la Santa Lucia di Gianni Imperiale, la San Marco di Danilo Peluso e la Sparviere di Gianni Colelli.
Chiunque desideri acquistare il loro pesce si registra sulla piattaforma (realizzata in Open Source) lasciando i propri dati. Riceverà un codice di identificazione, grazie al quale ogni giorno verrà informato con un sms di quanto e quale pesce è stato pescato, oltre alla previsione circa l’orario di arrivo dell’imbarcazione. A quel punto non resterà che recarsi direttamente al porto e salire a bordo per effettuare l’acquisto.
Se per qualche motivo un’imbarcazione non esce o se quel giorno la pesca non ha dato frutti, l’sms non arriverà. Un piccolo scotto da pagare per poter avere in cambio pesce freschissimo, oltre alla soddisfazione non trascurabile di sapere che chi fatica verrà retribuito il giusto.
“Del resto una volta le pescherie erano aperte solo quando c’era pesce fresco da mettere in vendita – commenta Matteo Serra, uno dei soci della cooperativa PazLab – Oggi siamo abituati a trovare merce sempre disponibile, ma questa comodità può andare a discapito della freschezza dei prodotti“.
La soluzione trovata dai giovani di PazLab è stata ben accolta nonostante nessuno dei pescatori avesse la minima dimestichezza con le tecnologie.
“Il sistema è molto semplice e poco dispendioso – spiega Matteo – I pescatori riescono a gestirlo in totale autonomia e senza la necessità di un aiuto tecnico. Devo dire poi che il tablet come strumento li ha affascinati da subito“.
I privati stanno rispondendo bene, ma comincia a farsi avanti anche qualche ristorante. E ora la prossima tappa sarà quella di consentire attraverso la piattaforma anche le prenotazioni e le consegne.
Vendita kilometro zero, ci guadagna anche l’ambiente.
Se i pescatori ci guadagnano, anche l’ambiente è preservato, perché non avranno necessità di praticare una pesca intensiva per sopravvivere.
Non solo. La cooperativa Pescatori dello Jonio, fin dalla sua costituzione avvenuta nel 1979, si è sempre battuta per il cosiddetto “fermo-pesca”, ovvero un mese all’anno in cui l’attività viene sospesa allo scopo di favorire il ripopolamento del mare.
L’amore per l’ambiente ce l’hanno nel Dna: grazie al loro contributo è stato possibile istituire un’area marina protetta a salvaguardia delle specie ittiche.
L’Amp di Porto Cesareo si estende per 16.654 ettari e 32 chilometri di costa. Nel 2011 è stata inserita nella lista delle Aree Specialmente Protette di importanza Mediterranea.