Padiglione Azerbaijan: una tecnologia all’avanguardia.
Una vera sorpresa per i visitatori di Expo è il padiglione dell’Azerbaijan, mix di tradizione e innovazione come in realtà è il Paese, geograficamente stretto tra Russia, Georgia, Iran e Turchia, ricco di petrolio e desideroso di aprirsi all’Occidente ma anche custode di tradizioni millenarie e orgoglioso della propria identità e cultura.
L’impatto visivo è forte e immediato, a partire dalla struttura con grandi sfere in vetro curvo e acciaio, vero esempio di architettura complessa, realizzate con un’innovativa tecnologia di derivazione aeronautica per la quale è in corso la procedura di brevetto.
Ma anche gli interni non sono da meno: il percorso, che si snoda tra il piano terra e altri due piani sovrastati da una grande terrazza con giardino, è davvero emozionale ed emozionante.
Ad accogliere i visitatori è il Mirroring Baku, una struttura in legno con una proiezione interattiva a grandezza d’uomo collegata con un’identica installazione situata nella capitale, Baku: le installazioni consentono un’interazione in tempo reale tra le due realtà.
Azerbaijan: calcio e turismo, ma anche una storia e una tradizione millenaria.
Inaspettato, per chi conosce questo Paese solo per il turismo e il calcio ma non ne conosce la storia e la tradizione millenaria soprattutto in campo musicale (la musica azerbaigiana è stata dichiarata patrimonio immateriale dell’Unesco), è il Musicwall, una grande parete interattiva raffigurante un pentagramma musicale in legno con inserti in metallo.
Di grande impatto visivo il primo piano, dedicato ai colori dell’Azerbaijan e cosparso di aiuole colorate dotate di monitor a led e docce sonore.
Celebra invece la varietà dei sapori il secondo piano, dove le tecnologie rendono la visita totalmente esperienziale grazie a tavoli interattivi e installazioni in 3D.
I progettisti del Padiglione dell’Azerbaijan si sono ispirati all’idea di biosfera.
L’idea che ha ispirato Simmetrico , il network italiano di creativi, project manager ed esperti di tecnologie multimediali che è autore del progetto, è quella della biosfera, ovvero un sistema aperto ai flussi esterni ma capace di proteggere e favorire lo sviluppo della vita al suo interno.
Da questa idea iniziale è nato il Padiglione, composto da tre biosfere che si incastonano sull’impianto generale dell’edificio e che rappresentano: la prima l’idea di un Paese crocevia di culture diverse, la seconda la ricchezza della biodiversità naturale (l’Azerbaijan contiene in sé ben 9 degli 11 climi esistenti al mondo), la terza l’intreccio tra innovazione e tradizione simboleggiato da un grande albero capovolto le cui radici guardano verso l’alto.
Alla realizzazione hanno contribuito, oltre allo studio di progettazione Simmetrico, Arassociati, AG&P e iDeas per il design del padiglione; Fratelli&Co, Design Direct e Black Engineering e Voltaire Design per il design di interni e installazioni, mentre la costruzione delle facciate e delle sfere è stata realizzata da People&Projects.
La ricerca e lo sviluppo dei contenuti ha richiesto 18 mesi di lavoro. Il progetto, considerando tutte le fasi del percorso, ha coinvolto 300 persone tra Italia e Azerbaijan.
2 Comments
Ciao Anna, come sempre gli articoli del tuo blog sono interessanti e ricchi di spunti.
Leggendo dell’azerbaijan mi sono domandato per l ‘ennesima volta se il tema centrale di expo é ” nutrire il pianeta” ??
Expo 1906 Milano ebbe come tema i trasporti e i circa 40 paesi che esposero presentarono progetti a tema…..qui sembra si parli solo di archistar, project etc etv etc ma di alimentazione nada
A questo punto sono curioso di vedere con i miei occhi………
Grazie del commento, Marco. Per ora non mi sono ancora fatta un’idea completa dell’Esposizione, per visitarla tutta un giorno solo non basta! Sicuramente dai miei post emerge la mia passione per gli aspetti architettonici, di design e tecnologici. Comunque attendo le tue impressioni quando l’avrai visitata.