StartupItalia! Open Summit dalla A alla Z

Startup Open Summit

All’evento presenti oltre 2.000 giovani neo-imprenditori.

Una giornata intensa e a tratti emozionante quella vissuta lunedì allo StartupItalia! Open Summit, nella location dell’ex Palazzo del Ghiaccio di Milano.

Alcune suggestioni (sicuramente non esaustive) per chi se la fosse persa ma anche per chi c’era e vuole condividerla:

A come Ambizione: dovrebbe essere una caratteristica degli startupper e invece, ha detto Mauro Del Rio fondatore e presidente di Bongiorno Spa, “ci sono pochi team ambiziosi, è necessario pensare molto più in grande“.

B come Bancomat: ovvero quello che non sono i Venture capital. A ricordarlo Gianluca Dettori, fondatore e presidente di dPixel, che ha sottolineato il lavoro complesso e difficile di chi raccoglie capitali per finanziare le startup.

C come Consigli: quelli che ha dato Federico Marchetti, CEO di YOOX-NET-A-PORTER. 1. In Italia si può fare un’impresa innovativa, ma occorre una visione internazionale; 2. mettersi sempre nei panni del cliente, è solo lui che può decretare il tuo successo; 3. mai dormire sugli allori, continua a innovare; 4. condividi il valore che crei con i tuoi collaboratori; 5. pensa ai risultati, fai qualcosa di unico e irripetibile.

D come Donne: tra i fondatori di startup sono una minoranza, neanche una tra i 10 della Top Ten. Tanto che lo stesso Riccardo Luna ha ammesso l’esistenza del problema (“ma ci stiamo lavorando“, ha subito aggiunto).

E come Ecosistema: assodato che il modello Silicon Valley è troppo distante dalla nostra realtà si guarda all’Europa, in particolare a Francia e Germania, per costruire un ecosistema europeo per le startup. “Un laureato italiano non è meno talentuoso di uno britannico”, ha rivendicato Giampiero Lotito Ceo e Co-founder di FacilityLive guadagnandosi un lungo applauso dal pubblico. “Loro hanno un ecosistema più forte, ma questo si può costruire”.

F come Fortuna: non è stata mai nominata dai fondatori delle 10 startup selezionate come una possibile causa del successo raggiunto. Coraggio, perseveranza e coerenza, anche se non citati esplicitamente, sono invece stati evocati in alcune dichiarazioni.

G come Guadagni: anche questo termine non sembra appartenere al vocabolario degli startupper, più inclini a parlare delle eccellenze e del percorso di crescita della propria creatura.

I come Investimenti: il primo semestre 2015 è stato il peggiore per la raccolta del venture capital. “Speriamo vada meglio nei prossimi anni”, ha auspicato Gianluca Dettori, “stiamo investendo nella generazione dei nostri figli”.

L come Lavoro: le startup producono occupazione? Tutte le 10 finaliste (DoveConviene, Genenta Science, Hellofood, VisLab, MoneyFarm, Musement, Satispay, Soundreef, Talent Garden e Wise) hanno detto di aver aumentato nel 2015 i propri dipendenti. Non grossi numeri, si parla di qualche decina, ma comunque un segnale positivo.

M come Memoria: Riccardo Luna ha reso omaggio all’amico Marco Zamperini, uno dei pionieri di Internet purtroppo scomparso nel 2013.

N come Net Neutrality: ne ha parlato il fondatore di Tiscali Renato Soru, sottolineando l’importanza di regole comuni per i paesi dell’Unione Europea.

O come Organizzazione (dell’evento): abbastanza spartana, ma efficiente. A tutti i partecipanti è stato consegnato per pranzo un lunch box contenente pasta fredda, macedonia e tortina preconfezionata, acqua e caffé. Molto d’effetto invece la coreografia durante le sessioni in plenaria, con botto finale ed esplosione di stelle filanti bianche, rosse e verdi.

P come Passera: l’ex Ministro del Governo Monti attualmente candidato alla poltrona di sindaco di Milano è apparso all’workshop Making Startup Europe dove è intervenuto rivendicando il merito del decreto Crescita 2.0. Ha anche invocato la necessità di creare ecosistemi adeguati per le startup nelle città.

R come Regole: ne ha parlato estesamente Renato Soru, che ha affermato tra l’altro “le regole non devono spaventare, servono a ristabilire la competitività. Chi vince prende tutto a me non piace”.

S come Startupper: ovvero una buona parte del pubblico che affollava l’ex palazzo del Ghiaccio. Sarebbe stato interessante conoscere le loro aspettative, i sogni che li animano e le difficoltà che incontrano sulla loro strada.

T come Timing: un fattore spesso decisivo per il successo di una startup. Se ne è parlato in due diverse accezioni: la prima, perché a volte arrivare prima degli altri è determinante; la seconda, come elemento fondamentale per costruire un’impresa solida (YOOX ci ha messo 15 anni per diventare quello che è oggi).

U come Uber: la società americana che ha inventato il trasporto auto on demand e che tante polemiche ha suscitato in Italia è stata citata più volte come esempio vincente insieme ad Airbnb.

V come Vincitrice: alla fine è stata proclamata startup dell’anno 2015 VisLab, che ha inventato l’auto senza pilota. Ceduta agli americani da Ambarella per 30 milioni di dollari, ha deciso tuttavia di restare in Italia.

Z come Zero polemicheStartupItalia! Open Summit doveva essere soprattutto una festa delle startup e l’intento è stato raggiunto. Per il nostro polemicissimo paese, comunque un bel risultato!

Annamaria Vicini
Annamaria Vicini
Giornalista pubblicista ho collaborato con quotidiani nazionali (L'Unità, Corriere della Sera, Il Giorno) e, dopo essermi trasferita da Milano in Brianza, con testate a carattere locale. Fulminata sulla via del web, sono passata nel 2001 a dirigere un sito Internet e una tivù a circuito chiuso nell'ambito della Grande Distribuzione. Ho realizzato house organ aziendali e mi sono occupata di Ufficio Stampa e Pubbliche Relazioni. Attualmente lavoro come free-lance e sono Digital Champion di Merate (Lc).

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