Startup team: cercasi socio disperatamente

Startup team

Social network ed eventi i mezzi più utilizzati.

Un business model convincente e un team competente e affiatato: sono i due requisiti senza i quali nessun business angel o venture capitalist prenderà in considerazione una pur brillante idea di startup.

Ma se il primo aspetto può essere affrontato con una formazione adeguata, il secondo appare decisamente più problematico.

Dove trovare infatti i partner giusti?

Ci sono diversi modi per farlo, ma nessuno sembra essere risolutivo. Il primo, il più semplice e immediato, rivolgersi ai social network. Su Facebook proliferano i gruppi dedicati a questa ricerca: Startup cercano componenti per team è uno dei più frequentati (un altro, con lo stesso titolo, si trova anche su Linkedin), Startup team builder è l’ultimo nato. Ma ci sono anche Programmatori italiani e Web developer italiani, che pur non essendo esplicitamente dedicati a questa ricerca di fatto possono diventarlo dal momento che programmatori o developer sono l’oggetto del desiderio di chiunque aspiri a fondare un’impresa innovativa.

Un’ altra strada è quella di frequentare eventi dedicati alle startup, sempre più numerosi e diffusi sul territorio.

Ma allora perché è così difficile trovare il partner ideale?

Team per startup: non basta un free-lancer, ci vuole un socio.

I gruppi sui social network sono poco efficaci – è l’opinione di Alessandro BalbianoI post sono spesso generici, si lanciano idee senza spiegare bene di che cosa si tratti“.

Alessandro è alla ricerca di uno sviluppatore per la sua idea di startup. Si chiama WikiPoll ed è uno strumento di democrazia partecipativa, in cui ciascuno può esprimere giudizi su temi di politica e attualità con un click in modo che l’approvazione o il dissenso siano inequivocabili e spingano chi di dovere a prendere provvedimenti.

Alessandro Balbiano

Alessandro Balbiano

Il suo background è di tutto rispetto: master in European Business, 3 anni a Madrid come consulente in Business Development nel settore hi-tech, Project manager in una software house a Torino.

Potrei cercare un free-lancer a cui far scrivere il codice – spiega Alessandro – Ma sarebbe una scemenza, perché poi sarebbe difficile trovare qualcuno in grado di lavorare su un codice scritto da altri. E poi una startup ha bisogno di un socio che creda nel progetto, non di qualcuno che lo fa solo per soldi. Chi lavora solo per soldi non opera con una visione a lungo termine, non è interessato a quello che succede una volta che ha terminato il suo lavoro“.

Federico Biccheddu è uno dei componenti del team di Appeatit, una startup che ha fatto scalpore sul web per aver messo nero su bianco il proprio fallimento a causa di alcuni errori compiuti. Uno di questi era proprio l’incompletezza del gruppo, che a sua volta ha causato problemi allo sviluppo del progetto.

Le startup nella fase iniziale in genere non hanno grossi capitali da investire – commenta Federico, senior developer e attualmente responsabile web di Clhub – Il pagamento in equity è difficile da far accettare, anche se è un errore perché se poi la startup ha successo le quote crescono di valore“.

C’è poi un altro problema, sottolineato da entrambi gli interlocutori: i professionisti specializzati nel settore e veramente preparati scarseggiano. Anche perché, fa notare Alessandro, ci sono diversi linguaggi di programmazione e inoltre è difficile trovare un professionista specializzato sia nel back-end che nel front-end.

Team per startup: l’importanza delle soft skills.

Un altro problema è quello delle cosiddette soft skills, competenze che hanno più a che fare con elementi di personalità come la flessibilità, la resistenza allo stress, la disponibilità a collaborare con gli altri, la capacità di raggiungere gli obiettivi prefissati.

Sono queste a volte, più che le competenze professionali specifiche, a determinare il successo o l’insuccesso di un gruppo di lavoro.

Eggup è una piattaforma nata allo scopo di valutare le risorse umane proprio a partire dalle soft skills. Potrebbe essere utilizzata anche per la ricerca di componenti per una startup?

Mi sembra più adatta ad aziende classiche che cercano candidati per un lavoro dipendente – sostiene Alessandro – Inoltre essendo Eggup anch’essa una startup ha bisogno di una massa critica di utenti difficile da raggiungere, perché finché non l’ha raggiunta gli utenti non sono motivati a registrarsi. Non a caso hanno fatto un accordo con una società di recruitement, perché così sono i recruiter stessi a spingere i candidati a inserire il proprio curriculum“.

Gruppi sui social network, eventi per startup, piattaforme dedicate: strumenti diversi per raggiungere un unico obiettivo che appare quanto mai difficile: trovare partner che condividano un’idea d’impresa e che accettino di lavorare (almeno all’inizio) praticamente gratis.

Annamaria Vicini
Annamaria Vicini
Giornalista pubblicista ho collaborato con quotidiani nazionali (L'Unità, Corriere della Sera, Il Giorno) e, dopo essermi trasferita da Milano in Brianza, con testate a carattere locale. Fulminata sulla via del web, sono passata nel 2001 a dirigere un sito Internet e una tivù a circuito chiuso nell'ambito della Grande Distribuzione. Ho realizzato house organ aziendali e mi sono occupata di Ufficio Stampa e Pubbliche Relazioni. Attualmente lavoro come free-lance e sono Digital Champion di Merate (Lc).

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