Startup: 8 proposte da Digital Magics al governo

startup: come farle crescere

Il White Paper  presentato all’Internet Festival di Pisa.

Nel “caos” creativo che caratterizza il momento attuale dell’ecosistema startup arriva a proposito un documento di Digital Magics, venture incubator quotato su AIM Italia, che in 8 punti riassume la strategia individuata per la crescita del settore.

Il White Paper, presentato tre giorni fa a Pisa nel corso di un panel con protagonisti di spicco (Paolo Barberis, Vincenza Bruno Bossio, Laura Castellani, Luca De Biase, Marco Gay, Marco Bicocchi Pichi) si presenta come “aperto” a spunti, idee e osservazioni, ma costituisce un buon punto di partenza per l’avvio di una nuova fase più propositiva.

Ecco in sintesi gli 8 punti:

  • agevolazioni fiscali per le startup: revisione del credito d’imposta IRPEF dal 19% fino al 30-40% per investimenti in startup innovative applicando anche in Italia quanto previsto dal modello anglosassone. Agevolazioni fiscali per i soggetti dell’imposta sul reddito delle società (IRES) estendendone la deducibilità al 30%;
  • facilitazioni fiscali per PMI per acquisto di prodotti e servizi da startup innovative e rimozione di obblighi di spese amministrative per nuove startup;
  • potenziamento del crowdfunding attraverso una revisione del Regolamento CONSOB sull’equity crowdfunding;
  • incentivi per investimenti diretti o indiretti in startup da parte degli Organismi di Investimento Collettivo del Risparmio (intermediari finanziari per la promozione, istituzione e organizzazione di Fondi comuni di investimento);
  • creazione di Fondi di tipo aperto per garantire la raccolta, tramite investimenti, di almeno 1 miliardo di euro derivanti dall’industria del risparmio verso le startup;
  • creazione di un Fondo di matching con Cassa Depositi e Prestiti coinvolgendo player industriali italiani, investitori istituzionali e investitori qualificati che co-investano con il Fondo in fase seed (fino a 1 milione di euro), con possibilità di effettuare operazioni successive fino a 1,5 milioni di euro;
  • internazionalizzazione delle startup attraverso la creazione di un Italian Founders Institute con esperti internazionali per la promozione attiva del Made in Italy (programmi di accelerazione, agevolazioni per il rimpatrio di personale qualificato dall’estero);
  • armonizzazione dei finanziamenti regionali: armonizzazione delle regole di ingaggio dei Fondi regionali per favorire l’accesso alle risorse su base territoriale all’interno di un sistema nazionale.

Limiti allo sviluppo del digitale in Italia.

Le proposte formulate da Digital Magics sono precedute da un’ampia e dettagliata analisi dell’ecosistema startup in Italia che individua i principali ostacoli allo sviluppo del digitale.

Se dal lato investimenti l’ostacolo fondamentale è l’insufficienza relativa al capitale di rischio, a fare da freno sono anche altri fattori come:

  • la difficoltà a reperire risorse qualificate in ambito ICT: nonostante la media di laureati in ingegneria sia di poco inferiore a quella europea (7,8% rispetto a 8,1%) un terzo delle assunzioni con la qualifica di programmatori viene classificata come “difficoltosa”;
  • la scarsa propensione al rischio da parte dei giovani italiani (in questo non dissimili dai colleghi europei);
  • la mancanza di un polo di eccellenza ed attrazione del digitale sull’esempio di alcune capitali europee (Londra, Berlino) ed extra-europee (New York, Tel Aviv);
  • la frammentazione dell’ecosistema regionale, con alcune punte di eccellenza (Abruzzo, Lazio, Basilicata).

L’impegno del governo per l’innovazione.

Nel documento si valuta positivamente l’impegno del governo attuale (in particolare le misure previste nella Legge di Stabilità 2015 che disciplina il credito d’imposta per investimenti in Ricerca e Sviluppo e il cosiddetto Investment Compact) e del governo Monti (Decreto Crescita 2.0).

Resta però ancora da sbloccare il Decreto attuativo riguardante gli incentivi per la digitalizzazione delle PMI tramite voucher da 10.000 euro o detrazioni al 65% (DL Destinazione Italia 2013).

Annamaria Vicini
Annamaria Vicini
Giornalista pubblicista ho collaborato con quotidiani nazionali (L'Unità, Corriere della Sera, Il Giorno) e, dopo essermi trasferita da Milano in Brianza, con testate a carattere locale. Fulminata sulla via del web, sono passata nel 2001 a dirigere un sito Internet e una tivù a circuito chiuso nell'ambito della Grande Distribuzione. Ho realizzato house organ aziendali e mi sono occupata di Ufficio Stampa e Pubbliche Relazioni. Attualmente lavoro come free-lance e sono Digital Champion di Merate (Lc).

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